Per potenziare i pettorali, la Pectoral Machine (denominata anche pec deck, chest fly machine o butterfly machine) è l’attrezzo che agisce in modo mirato, studiato e progettato per allenare in isolamento il pettorale maggiore e minore.

Questa macchina, sviluppatasi negli anni ’90, sfrutta il sistema di carico Nautilus basato su pesi controllati da leve per allenare i pettorali in un movimento cosiddetto a farfalla o croce durante cui le braccia sono impegnate lateralmente a spingere il carico in avanti ed al centro del petto in modo sicuro, senza il supporto dello spotter (il tizio che vi aiuta a staccare i manubri sulla panca e che interviene per assistervi in palestra mentre usate le macchine).

Questa macchina isotonica simula l’esercizio con le croci che allena i pettorali attraverso un movimento guidato semicircolare a croce, appunto.

E’ un tipo di esercizio che richiede minor controllo ed equilibrio e che va ad agire sui seguenti muscoli: grande e piccolo pettorale (impegnati in movimenti come spingere, nuotare, usare una racchetta, lanciare una palla), i muscoli deltoidi, i muscoli delle spalle (quando il carico è elevato).

Per ridurre il coinvolgimento dei muscoli delle spalle a tutto vantaggio del petto, basta tenere basse e rilassate le spalle ad altezza orecchie distribuendo tutto lo sforzo sul petto dall’esterno: questo si può fare se il carico non è molto alto, altrimenti risulterà impossibile non coinvolgere anche i muscoli delle spalle.

Se non volete coinvolgerli più di tanto, dovrete utilizzare pesi non elevati ed esercitarvi in modo tecnicamente perfetto.

Pectoral Machine: quarta in classifica per allenare i pettorali

In ordine di importanza per l’allenamento dei pettorali, la classifica degli attrezzi è la seguente: bilancieri e parallele (per le distensioni), manubri (per distensioni e croci), cavi (per le croci), macchine (per le distensioni) e, in ultimo, la Pectoral Machine per le croci da seduti.

L’ultimo posto conferito a questa macchina ha un significato preciso: ha un’importanza come esercizio finale (perciò i movimenti caratteristici di questo attrezzo sono denominati ‘finisher’), un esercizio che serve a tonificare e costruire la massa muscolare a conclusione di tutto un lavoro che va fatto a monte.

L’allenamento con questa machine va a terminare, in sostanza, un lavoro iniziato precedentemente con altre macchine: la definizione muscolare inizia – oltre che a tavola con una dieta adeguata – attraverso esercizi con bilanciere su panca piana, croci con manubri, distensioni agli anelli, tanto per fare qualche esempio.

Per anni, sono stati in molti a credere che ‘isolare’ e pompare in modo temporaneo i muscoli coinvolti nell’allenamento con questo attrezzo potesse far lavorare in modo completo il petto facendolo crescere e definendolo. Niente di più sbagliato.

Esercizi ‘finisher’ con la Pectoral Machine

Prima di iniziare gli esercizi, fate attenzione a regolare bene il sedile per dar modo alle braccia di formare un angolo di 90 gradi con le ascelle posizionandole in allineamento alle leve senza iper-estensione nelle spalle.

Ovviamente, valutate che il carico sia adeguato alla vostra preparazione.

Il workout ha inizio spingendo le leve in avanti l’uno verso l’altra senza farle toccare: ogni volta che eseguite questo movimento, mantenete per 3-5 secondi la posizione di chiusura, poi tornate lentamente alla posizione di partenza.

Usate la Pectoral Machine (la variante dotata di maniglie piuttosto che di imbottiture) in modo corretto, altrimenti potrebbe stressare le articolazioni della schiena, spalle e collo.

Essendo una macchina non progettata per la produzione della massa ma per definire il pettorale interno, occorre usare carichi medio-bassi, non alti, eseguendo movimenti lenti e controllati.

Lo scopo della Pectoral Machine, in sostanza, è quella di non stancare i tricipiti e di far affluire sangue ai pettorali per prepararli alle distensioni tramite l’uso di varie panche.



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